Ryan Bingham il 6 novembre a Vicenza.
Dal Texas uno degli artisti piu’ interessanti dell’attuale scena americana, RYAN BINGHAM, il cui ultimo album “Junky Star” è in distribuzione da settembre. prodotto da T-Bone Burnette (lo stesso di Jacob Dylan, Willie Nelson, John Mellecamp, Steve Earl, Elvis Costello, etc.).
In Italia due anni fa per presentare l’album d’esordio “Mescalito”, ora ritorna sulla scia dei grandi successi acquisiti rapidamente un po’ dovunque, culminati con l’assegnazione dell’Oscar e del Golden Globe , quale miglior canzone originale, per “The Weary Kind” (colonna sonora del film “Crazy Heart” con Jeff Bridges), frutto di una collaborazione con T-Bone Burnette e inclusa quale Bonus Track nella sua ultima fatica discografica.
Egli è cresciuto nel Texas rurale, e gli anni di lavoro nei ranch e le competizioni nel circuito dei rodeo sarebbero poi affiorati nei riff polverosi del suo debutto in stile country, “Mescalito”, prodotto da Marc Ford, già chitarrista dei Black Crowes. Traendo ispirazione da Bob Dylan, Marshall Tucker e Bob Wills, tutti presenti sul jukebox dell’Halfway Bar, una trattoria di proprietà di uno zio, Bingham costruirà un suono da cui traspare la stanchezza del viaggio e delle grandi distese americane.
Una seconda fatica discografica con i fedeli Dead Horses, “Roadhouse Sun”, conferma gli ottimi esordi ma è con l’ultimo album “Junky Star” che ancora una volta stupisce: suoni meno elettrici, ballate, canzoni profonde ed intense, i suoni del deserto, il cuore, l’armonica. Il risultato è un album moltoe spressivo dove Dylan e gli Stones vanno in Texas e mischiano il proprio stile con quello di Ryan.
Ryan Bingham sarà in concerto con i suoi Dead Horses, per regalarci nuove emozioni!
“Nella sua musica c’è il rock ma anche il blues, ci sono il folk e country, ballate e brani elettrici, border songs e canzoni in lingua spagnola.
Egli è giovane, ma la sua voce mostra piu’ anni di quelli che ha e la sua musica è profonamente matura, molto piu’ matura di quanto la sua età farebbe pensare”. (Buscadero-novembre 2007) www.binghammusic.com http://www.myspace.com/ryanbingham
Cantautore americano, cresciuto nel Texas rurale, e gli anni di lavoro nei ranch e le competizioni nel circuito dei rodeo sarebbero poi affiorati nei riff polverosi del suo debutto in stile country, Mescalito. Andato a vivere da solo sin dalla prima adolescenza, Bingham fa la spola tra le città di confine del Sud Ovest e le case dei parenti, spesso dormendo nel suo camion le notti dopo le esibizioni nei rodeo. E’ in uno di questi viaggi che comincia a intrattenere gli amici con la chitarra, strumento che aveva imparato a suonare all’età di diciassette anni da un vicino mariachi. Traendo ispirazione da Bob Dylan, Marshall Tucker e Bob Wills, tutti presenti sul jukebox dell’Halfway Bar, una trattoria di proprietà di uno zio di Bingham (i cui gusti musicali influenzeranno quelli del nipote), Bingham costruirà un suono da cui traspare la stanchezza del viaggio stesso. Sonorità che susciteranno l’interesse del proprietario di una sala da bar di Stephenville, in Texas. A Bingham viene offerta una settimana di ingaggio al bar, e ben presto, comincia a far girare album autoprodotti come Lost Bound Rails e Wishbone Saloon. Il materiale popolare viene sottoposto all’attenzione dell’importante etichetta di Nashville, la Lost Highway Records, che mette sotto contratto Bingham e pubblica nell’ottobre del 2007 la sua prima uscita per una major, Mescalito, prodotto da Marc Ford, già chitarrista dei Black Crowes, cui fa seguito Roadhouse Sun del 2009.
Il 7 settembre del 2010 esce – sempre su Lost Highway – Junky Star, terzo album “ufficiale” di Ryan con la sua band dei Dead Horses.
Ma il 2010 è importante per Ryan per almeno un altro motivo: è infatti l’anno in cui gli vengono assegnati l’Oscar e il Golden Globe quale Miglior Canzone Originale per “The Weary Kind” (colonna sonora del film con Jeff Bridges Crazy Heart), scritta assieme al pluripremiato, famoso produttore e musicista T-Bone Burnett. Una collaborazione, quella con Burnett, che diventerà una solida relazione artistica nelle registrazioni per Crazy Heart, e nella sua produzione di Junky Star.
Tutte le dodici canzoni dell’album sono scritte da Bingham che le esegue coi compagni di lunga data dei Dead Horses, ovvero Matt Smith alla batteria, Elijah Ford al basso e Corby Shaub alla chitarra e al mandolino. Burnett ha saputo creare un ambiente sonoro che si presta perfettamente ai temi e alle tessiture di Bingham, alla sua voce profonda e alla sua scrittura riflessiva. I testi spaziano dalla vivida immaginazione narrativa di “The Poet” all’introspezione di “Hallelujah”, dalle venature blues di “Direction Of The Wind” agli Stones dell’era Sticky Fingers con “Depression”. Ballate come “Yesterday’s Blues” e “Lay My Head On The Rail” mostrano la parte più intimistica dell’artista, con parole dalle quali non si riesce a staccarsi.
Discografia: Dead Horses (2006) Mescalito (2007) Roadhouse Sun (2009) Junky Star (2010)